Sinner out, spiegato il flop a Shanghai: ‘Ecco perché ha perso’ | La verità è amarissima
Il tennista cade proprio sul più bello. Ecco che cosa è successo e perché non ha giocato al top.
Jannik Sinner fa ancora una volta parlare di sé. Uno degli interpreti più fenomenali del movimento italiano, in costante ascesa, è stato vittima di un incidente di percorso. La notizia non farà piacere ai suoi fan, rimasti sorpresi dall’evento.
Nell’ultimo torneo in cui ha partecipato l’altoatesino ha dovuto arrendersi, lasciando precocemente il tabellone dell’evento. Questa volta il consiglio del grande ex Adriano Panatta non è servito. Giocare contro te stesso può darti sì motivazione ma farti commettere molti errori.
Sinner è caduto nelle sue stesse trappole. Dopo aver messo in serie diversi errori ai quali non ci eravamo più abituati, la sconfitta si è sempre fatta più vicina, fino a concretizzarsi davanti al giovane talento italiano. Ai più attenti non sarà sfuggito l’episodio decisivo.
C’è un particolare però che tiene in apprensione chi conosce a fondo questo sport e sa interpretare i diversi momenti del match. Un grande ex campione azzurro ha evidenziato l’elemento che ha fatto la differenza nell’ultimo confronto perso contro Ben Shelton.
Sinner al buio
È capitato poche volte a Sinner di ritrovarsi al buio. La sua carriera parla chiaro e gli ultimi successi lo hanno fatto accedere di diritto al ristretto gruppo degli eletti di questo sport. Nell’ultima partita contro Shelton al Masters 1000 di Shanghai però è successo l’imprevedibile.
Secondo l’analisi del grande ex Paolo Bertolucci, “un game al buio costa il secondo set a Sinner”, capace fino a quel momento di restare in partita dopo aver vinto per 6-2 il primo set. Una differenza di prestazioni spiegata proprio da chi ha vissuto questo genere di situazioni.
La svolta tra primo e secondo set
La caduta dell’azzurro avviene proprio tra primo e secondo set. Che cosa è successo? Forse una questione fisica. Per Bertolucci è stata una gara a due facce per Sinner. “Solido, preciso e prepotente” all’inizio, in un set “da leccarsi i baffi”, decisamente scarico alla ripresa del gioco.
La ricetta per ripartire arriva proprio dall’ex campione: “Un game al buio costa il secondo set a Jannik Sinner. Serve ritrovare la continuità e la creatività dell’inizio. La fisicità dell’avversario (Ben Shelton, ndr) ha fermato il suo cammino”. Ora è tempo di recuperare le energie e riprovarci. Il tennis concede sempre una seconda possibilità a chi ha dato tanto al proprio pubblico.