Var fuori uso, il gol era regolare | Nuova bufera sulla tecnologia in campo
Polemiche a non finire sull’episodio dello scorso weekend: avevano segnato un gol regolare, ma la VAR è intervenuta per annullarlo.
VARIVISTA. Perchè se è vero che la tecnologia molto spesso ha aiutato le società ad evolversi è altrettanto vero che spesso tanta complessità fa perdere di vista i concetti essenziali. Lo sanno bene i tifosi nostalgici dei tempi che furono, quando l’errore umano era accettato e sdoganato in maniera naturale, prima dell’introduzione della cosiddetta Video Assistent Referee, al secolo VAR.
L’estate del 2017 portò in dotazione degli arbitri un nuovo strumento all’avanguardia dal concetto semplice: l’occhio tecnologico che avrebbe dovuto eliminare il confine tra giusto e ingiusto, era finalmente disponibile per i maggiori campionati internazionali.
Non tardarono ad arrivare i primi episodi che smentirono in maniera colossale una convinzione del genere: lo strumento era infallibile ma l’utilizzo di esso era soggetto al caro vecchio errore umano. Negli anni quindi, sono stati numerosi gli episodi controversi, a partire da quel Juventus-Salernitana allo Stadium che grida ancora vendetta per i tifosi juventini.
Milik insaccò all’ultimo secondo disponibile il gol della vittoria ma il gol fu annullato per un presunto disturbo di Bonucci sul portiere, in fuorigioco. Le immagini successive dimostrano che in realtà il #19 non era affatto in offside, essendo tenuto in gioco da Candreva, “reo” di essere rimasto fuori dall’inquadratura dei 16 metri dopo aver battuto l’angolo.
Altri errori, altre polemiche
Memorabile anche l’episodio del “petto netto” di D’Ambrosio ai tempi di Fiorentina-Inter, rivendicato con foga dall’attuale CT della nostra Nazionale. Oppure i più recenti “gol di braccio di Udogie” in Milan-Udinese o “il fuorigioco di Acerbi” in Spezia-Lazio.
Habitué di questa classifica è il Liverpool di Klopp, sempre presente negli anni con episodi controversi: in particolare Alexander-Arnold si è reso protagonista di due tocchi di mano abbastanza evidenti (e decisivi) non segnalati dal VAR nelle partite di Champions contro Roma e in Premier contro il Manchester City, tra il 2018 e il 2019.
Il VAR dà, il VAR toglie
Può essere riassunto così, quello di cui siamo stati spettatori nell’ultimo weekend di calcio internazionale. In Premier si giocava infatti Tottenham-Liverpool: al minuto 34′ Salah lancia Diaz che insacca, nonostante i Reds siano già in inferiorità numerica per il rosso a Jones.
La bandierina dell’assistente si alza e l’uomo al VAR, tale Darren England è convinto che l’arbitro abbia dato buono il gol. Una rapida occhiata all’azione, senza neanche tracciare le linee che avrebbero ufficializzato tutto (era piuttosto evidente, d’altronde): viene chiamato il check complete, ovvero controllo completato. Peccato però che la decisione del campo fosse quella di offside ed ecco che la frittata è compiuta: il misunderstanding costa al Liverpool un gol regolare per un semplice errore di comunicazione.