Infortunio terribile, davanti a lui un lungo calvario | 9 mesi fermo ai box
L’infortunio è shock: tempi di recuperi lunghissimi per via del susseguirsi dei problemi fisici del ragazzo, la cui luce in fondo al tunnel sembra lontana.
“Stanno mandando questi ragazzi al macello senza che nessuno intervenga“, così aveva denunciato il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, in merito al numero incredibile di infortuni che sta martoriando il sistema ‘calcio’.
Sul banco degli imputati gli impegni in campo, decisamente troppo ravvicinati per un calendario che diventa sempre più fitto tra campionati, competizioni internazionali e selezioni nazionali: giocare ogni tre giorni per 10 mesi e più (visti gli Europei che sono già alle porte) diventa massacrante e ne va dello spettacolo in campo, oltre che della salute dei calciatori.
Ne sanno qualcosa Monza, Udinese e Fiorentina: nel solo mese di settembre, sono state tre le lesioni al legamento crociato dei tesserati in Serie A. Trattasi degli infortuni occorsi a Dodò (terzino destro viola), Ebosse (difensore friulano) e Gianluca Caprari (attaccante brianzolo).
Per non parlare dei già lungodegenti, come ad esempio i romanisti Abraham e Kumbulla, andati incontro alla diagnosi più dura per un professionista sul tramonto della scorsa stagione, sintomo del fatto che il rischio è esteso ad ogni clima e condizione climatica e non più solo ai freddi mesi invernali.
Un fenomeno che limita lo spettacolo
Giocare sempre e comunque pur di creare spettacolo, sulla falsariga del celebre “the show must go on” di queeniana memoria, sta limitando in modo inesorabile la qualità delle esibizioni sportive.
Infatti, il turnover (la soluzione adottata dagli allenatori per limitare gli infortuni) spesso fa calare il livello del gioco espresso e le occasioni da gol, inducendo lo spettatore ad un downgrade qualitativo rispetto alle partite in cui i protagonisti principali sono al massimo della forma.
Un infortunio drammatico
Il dramma non sta tanto nell’infortunio in sè, quanto nella sfortuna di averlo curato male. Ne sa qualcosa Nuno Mendes, splendido esterno difensivo mancino del Paris Saint Germain, costretto a complessivi 9 mesi di stop dopo aver rimediato un problema muscolare al bicipite femorale della gamba destra lo scorso 30 aprile.
La degenza non è andata come i medici avevano previsto e il portoghese è stato costretto a ricorrere a un nuovo intervento chirurgico, operato da un noto chirurgo finlandese, che lo terrà fermo ai box almeno fino al prossimo gennaio.