Pecco Bagnaia, ecco il segreto dietro al successo | Il forte collega rivela tutto
Il pilota torinese si giocherà in volata il Mondiale 2023 MotoGP con l’amico Bezzecchi e con Martin: con un ringraziamento speciale.
Italia o Spagna. Tertium non datur. Dopo l’”eccezione” del 2021, anno del trionfo di Fabio Quartararo su Yamaha, anche nel 2023 il titolo mondiale MotoGP sarà un affare delle due nazioni che storicamente dominano l’albo d’oro iridato delle due ruote. È questa l’unica certezza che gli appassionati delle due ruote hanno a due mesi dalla fine della stagione.
L’esito del primo GP della storia corso in India ha infatti riaperto la lotta per la conquista del titolo. Sul circuito di Buddh Marco Bezzecchi non ha tremato, dimostrando anzi classe e sangue freddo lungo tutto il weekend: partito dalla pole position, il pilota riminese ha perso subito il comando della gara per poi riprenderselo già nel corso del primo giro e volare via verso il trionfo.
In realtà all’alfiere del team Ducati VR46 vincere non sarebbe bastato per tornare in piena corsa per il titolo, scenario diventato realtà dopo la caduta di Francesco Bagnaia. Il leader della classifica e campione del mondo in carica è andato malamente per le terre poco dopo metà gara, vedendo svanire la possibilità di fare punti preziosi e di contenere i danni nella graduatoria rispetto ai due rivali.
Tra Bagnaia e Bezzecchi, separati da 44 punti, c’è infatti Jorge Martin, altro ducatista, ma in sella alla Pramac. Lo spagnolo in India ha visto interrompersi domenica la serie di tre successi consecutivi dopo la doppietta Sprint+GP a Misano e la Sprint vinta il sabato a Buddh. Poco male, perché con la miriade di punti ancora a disposizione 13 lunghezze da recuperare su Bagnaia rappresentano davvero un’inezia.
MotoGP, Bagnaia-Martin-Bezzecchi: un Mondiale per tre
Insomma, tutto è apertissimo, ma come si diceva, per il 12° anno consecutivo, Quartararo a parte, a vincere il mondiale sarà un italiano o uno spagnolo. Bagnaia ha riportato il titolo nel Belpaese 13 anni dopo l’ultimo trionfo di Valentino Rossi e toccherà quindi a Martin evitare che, per la prima volta dal biennio 2007-2009, la Spagna resti per più di due anni di fila senza poter vantare il campione del mondo MotoGP.
Del resto è stato lo stesso Bagnaia ad ammettere nel post gara in India di “soffrire la pressione”, non la situazione migliore per chi sta in testa alla classifica. Già lo scorso anno Pecco mostrò un po’ di “braccino”. Alla fine il Mondiale arrivò, ma quest’anno la concorrenza è più spietata, sebbene parlare di concorrenza tra Pecco e Bezzecchi sia molto forzato. I due infatti sono grandi amici e uniti da un pigmalione molto speciale, che risponde proprio al nome di Valentino Rossi.
Valentino Rossi, da fuoriclasse a talent scout: i suoi due pupilli si giocano il titolo
Entrambi, infatti, sono prodotti del fertilissimo vivaio dell’Academy dell’ex pilota di Tavullia. Era il 2013 quando Valentino decise di fondare questa scuola di motociclismo per permettere a giovani talenti di crescere e perfezionarsi. Forse neppure il nove volte iridato avrebbe però immaginato che 10 anni dopo i risultati sarebbero stati così lusinghieri, con Bagnaia già campione del mondo e Bezzecchi in lotta, senza dimenticare Luca Marini, fratello di Vale, e Franco Morbidelli, che il prossimo anno approderà proprio in Ducati.
“Il 99,9% di tutto questo è merito di Valentino, devo ringraziarlo – ha detto Bezzecchi al termine del GP d’India – Lui ci dà la possibilità di praticare un tipo di allenamento che in pochi hanno modo di permettersi”. Proprio così, se si pensa alle sfide sullo sterrato del ranch di Tavullia o agli allenamenti in pista proprio sotto l’occhi esperto di Rossi. La miglior scuola possibile, come già aveva dichiarato un anno fa proprio Bagnaia: “L’Academy mi ha trasformato a 16 anni. Ero solo un bambino, ma grazie a Valentino sono cresciuto, diventando più maturo su tutti i livelli”. Che vinca il migliore, quindi, sempre che Martin non faccia lo sgarbo a tutti, costringendo Rossi e i suoi ragazzi ad accontentarsi dei posti d’onore.