Infortunio al legamento e stagione finita: lacrime in Serie A | È durato pochissimo
Il campionato è appena iniziato, ma qualche squadra è già alle prese con l’emergenza infortuni e con dolorose ricadute.
Calcio e infortuni. Un binomio purtroppo inscindibile, perché lo sport, in particolare quelli professionistici e in particolare quelli di contatto, prevedono, più o meno ciclicamente, che il fisico possa costringere a stop più o meno lunghi dovuti a problematica di varia natura.
Gli infortuni traumatici, dovuti a un contatto più o meno duro con un avversario, o quelli muscolari, che l’atleta si procura da solo, rappresentano le due “macro-famiglie” con cui hanno a che fare i reparti medici delle varie squadre e di conseguenza anche gli allenatori, costretti sempre più spesso a fare i conti con infortuni anche lunghi, e in qualche occasione imprevisti, che possono colpire giocatori di contorno della rosa, o titolari inamovibili.
Indubbio è che negli ultimi tempi il numero di infortunati all’interno delle rose delle squadre di calcio di tutto il mondo è aumentato in maniera esponenziale. Una delle ragioni principali è legata all’incremento del numero delle partite da disputare, che va a ridurre forzatamente il tempo dedicato agli allenamenti. E si sa che se il fisico non ha il tempo di recuperare le fatiche, il rischio di andare incontro a infortuni in particolare di tipo muscolare è particolarmente elevato.
Si aggiunga a tutto questo il fatto che i calendari del “calcio moderno” impongono di spalmare le partite su tutta la settimana e non di rado costringono le squadre a scendere in campo anche a distanza di 72 ore dall’impegno precedente solo per ragioni “televisive” e il quadro è completo. Non a caso molti allenatori decidono di inserire nei propri staff, sempre più ampi, anche professionisti chiamati a lavorare sulla prevenzione degli infortuni, magari anche con accorgimenti sul piano della nutrizione, o sul recupero dagli stessi.
Udinese nei guai: stagione finita per un difensore
Quest’ultimo aspetto è però altrettanto delicato, perché a fronte di un numero sempre crescente di infortuni, anche gravi, che coinvolgono i legamenti del ginocchio, si registra un sensibile e inquietante aumento anche delle ricadute, ovvero di giocatori che incappano nel medesimo, grave infortunio dal quale erano appena faticosamente usciti, magari restando lontano dai campi per 8 o 10 mesi.
Spesso, insomma, la voglia di bruciare i tempi è una pessima consigliera, unita al fatto che i fisici dei calciatori sono sempre più possenti e muscolosi, con il rischio che una simile “carrozzeria” vada a pesare in maniera eccessiva su legamenti e articolazioni. I casi di questo tipo sono molto frequenti negli ultimi anni. Basti pensare a Alessandro Florenzi, che ha subito una doppia lesione al crociato tra ottobre 2016 e febbraio 2017, o a Nicolò Zaniolo, precipitato nel dramma a gennaio e a settembre 2020. E come non citare lo sfortunatissimo Marko Rog, centrocampista croato del Cagliari che ha dovuto fare i conti addirittura con tre lesioni al crociato. Anche in casa Udinese si è registrato un caso simile per un difensore la cui stagione è virtualmente finita.
Il dramma di Enzo Ebosse: due lesioni al crociato in sette mesi
A un inizio di stagione già piuttosto complicato, infatti, Andrea Sottil deve infatti aggiungere la tegola del gravissimo infortunio subito da Enzo Ebosse. Il centrale camerunese, classe ’99, ha subito contro il Cagliari la lesione del legamento crociato del ginocchio destro, ovvero lo stesso, drammatico infortunio nel quale era incappato lo scorso 18 febbraio in casa dell’Inter e che gli aveva impedito anche di svolgere appieno la preparazione estiva.
Assente nelle prime tre partite della nuova stagione, Ebosse era stato schierato da titolare da Sottil all’Unipol Domus, ma la sua partita è durata appena sette minuti. Un vero e proprio dramma per il giocatore, che con il Camerun ha partecipato a Qatar 2022, disputando l’intera partita contro il Brasile, l’ultima del girone, vinta 1-0 dai Leoni Indomabili, già eliminati. Arrivato a Udine nell’estate 2022, proveniente dall’Angers, Ebosse è ora atteso da un altro lunghissimo stop, non inferiore ai 6-7 mesi. La sua stagione è quindi compromessa e il suo infortunio si aggiunge a quelli, meno gravi, subiti da Christian Kabasele e da Adam Masina. La coperta dell’Udinese in difesa è quindi ridotta all’osso, anche se la società bianconera non sembra per il momento voler fronteggiare l’emergenza pescando nel mercato degli svincolati.