Inter, te lo ricordi? | La ribalta, gli schiaffi in panchina e il dimenticatoio: ora torna a casa
Un protagonista della nostra Serie A riparte da dove aveva cominciato, nel nostro campionato si è distinto per un episodio spiacevole.
Adem Ljajic è sempre stato un giocatore di talento ma divisivo: attaccante o centrocampista, serbo classe 1991, dotato di una classe notevole col pallone tra i piedi, tanto da meritarsi l’accostamento a un gigante come Ricky Kakà.
Dopo gli esordi in patria con le maglie di Novi Pazar e Partizan, la Fiorentina lo porta in Italia nel 2009 per 6 milioni di euro e l’inizio è talmente promettente che desta le attenzioni del Manchester United, che lo opziona per un periodo senza riuscire a tesserarlo. Poi, problemi di natura comportamentale lo portano sempre più lontano dall’Arno e dal connazionale Stefan Jovetic, suo compagno di squadra in Viola.
Il grande salto avviene col suo passaggio alla Roma, nel 2013: Rudi Garcia (attuale tecnico del Napoli) ne fa il suo esterno sinistro di qualità e con i giallorossi sfiora lo scudetto nello stesso anno, finito poi nella bacheca della Juventus. Nella capitale vive forse il suo momento di maggiore continuità, riuscendo a lasciare lo zampino anche in Europa, dove segna il suo primo gol contro il Feyenoord in E.League.
Nelle ultime ore di mercato della sessione estiva 2015, Adem raggiunge Milano per firmare con l’Inter ma qui non troverà un tecnico disposto a puntarci in maniera definitiva: Roberto Mancini lo relega a ruolo di comprimario, anche per via di un carattere non ancora smussato. Seguiranno dunque le esperienze con il Toro (guidato da un grande “psicologo” come Mihajlovic) e poi quelle in Turchia con Besiktas e Karagumruk.
Un carattere esplosivo
Il suo carattere è quello che tutti gli addetti ai lavori imputano al serbo come causa per non aver avuto una carriera degna del suo talento. In questo senso è indicativo l’episodio avvenuto il 2 maggio 2012 quando era ancora alla Fiorentina.
Durante la partita con il Novara, le telecamere inquadrano il tecnico Delio Rossi che aggredisce fisicamente Ljajic in panchina, reo di averlo applaudito dopo una sostituzione: la vicenda finirà con l’esonero dell’allenatore e la sospensione fino a fine stagione dell’allora #22.
Ritorno a casa
Dopo la triste esperienza al Karagumruk (solo 11 gettoni complessivi lo scorso anno), Ljajic riparte da dove aveva cominciato: ritorna 18 anni dopo l’ultima volta al Novi Pazar, compagine militante nel campionato serbo.
Il 32enne indosserà la maglia numero #88 e il club ha previsto una grande festa per celebrare il più grande talento che sia mai passato da quelle parti. Questo uno stralcio del comunicato ufficiale che invita i supporters alla sua presentazione: “Cari tifosi, vi invitiamo a dare il benvenuto al nostro Adem Ljajic, alle ore 20, allo City Stadium. Il più grande rinforzo nella storia del Club sarà allo stadio dal primo allenamento ufficiale con i biancoblu. Non perdetevi questo spettacolo con tante sorprese e un ricco programma. Venite, così facciamo la storia insieme!”.