Dopo 13 anni di carriera ad alti livelli la scelta del difensore polacco spiazza gli appassionati di calcio italiano e non solo.
Calcio metafora della vita per la sua capacità di regalare sogni da provare a realizzare, ma anche opportunità inattese che si concretizzano proprio quando se ne sente il bisogno e non si osava sperare che tutto si incastrasse alla perfezione nel complesso mondo del calciomercato per vederle concretizzate.
La definizione di cui sopra per il mondo del pallone non è certo inedita, ma riemerge ciclicamente in particolare sul finire delle sessioni di mercato, quando, come noto, anche l’impossibile, o magari semplicemente il “non immaginabile”, diventa possibile e quando, più o meno magicamente, le richieste di società, agenti, mediatori e giocatori stessi si fanno più flessibili.
Se poi di mezzo c’è una scelta di cuore, lo scenario suddetto può davvero prendere forma anche nei secondi finali del mercato oppure nei giorni immediatamente successivi alla chiusura se si sta parlando di calciatori svincolati e quindi “immuni” allo stress degli ultimi minuti in quanto autorizzati a definire il proprio futuro fino al 31 marzo.
Certo le scelte di cuore nel calcio di oggi, e ancor più ai tempi delle offerte pazze dall’Arabia, si fanno soprattutto nella parte finale della carriera, quando i traguardi sognati da ragazzi sono stati raggiunti o, sfortunatamente, si sono ormai rivelati irrealizzabili. A quel punto, quando il momento del ritiro si avvicina inesorabile, è fatale iniziare a pensare ai propri affetti, a far stare bene la famiglia e anche a far sorridere quelle persone e quei tifosi salutati tanti anni fa, prima di spiccare il volo.
Ne sa qualcosa Kamil Gilk, difensore polacco che ha legato quasi tutta la propria carriera al calcio italiano. Acquistato dal Palermo nel 2010, ad appena 22 anni, dal Piast Gliwice, la squadra nella quale era cresciuto, il centrale avrebbe lasciato la Sicilia già nel gennaio successivo per approdare a Bari, prima tappa di un percorso che l’avrebbe portato a diventare per cinque stagioni capitano e bandiera del Torino, anche in Coppa con la cavalcata in Europa League del 2014-’15, fermatasi solo agli ottavi contro lo Zenit, prima di spiccare il volo firmando un ricco contratto per il Monaco.
Del resto le qualità di Kamil le aveva già intraviste il Real Madrid, che nel 2007 gli fece fare un provino aggregandolo per un breve periodo alla squadra C. Alla fine non se ne sarebbe fatto nulla, ma i vertici del calcio europeo Glik li avrebbe comunque raggiunti nel Principato, con la conquista del titolo nazionale nel 2017 e la partecipazione a due Europei ed altrettanti Mondiali con la Polonia. In mezzo, nel 2020, dopo la fine del ciclo con il Monaco, ecco la scelta di tornare in Italia per approdare al Benevento.
L’avventura con i sanniti tuttavia non è stata felice, con due retrocessioni in tre anni che hanno portato Glik e i giallorossi dalla Serie A alla C. Scaduto il contratto con le Streghe il 30 giugno 2023, Kamil non ha avuto fretta nella scelta nel cercare di capire quale sarebbe stata la strada migliore da intraprendere a 35 anni e mezzo. Cercare l’ultimo contratto importante della carriera in qualche campionato top o ascoltare le ragioni del cuore e iniziare a pensare a cosa fare dopo aver appeso le scarpe al chiodo? La scelta di Glik alla fine è arrivata, “barrando” sulla seconda casella.
La nuova squadra del difensore è infatti il KS Cracovia, formazione del massimo campionato polacco, con la quale Kamil ha firmato un contratto di due anni. Facile immaginare che a 37 anni, dopo un biennio davanti alla propria gente, Glik decida di dire addio al calcio giocato e magari intraprendere una carriera che gli permetta di restare nel mondo del pallone. Intanto però c’è da vivere con intensità e il massimo della professionalità questa nuova avventura, non prima di essersi emozionato con un toccante post con il quale il giocatore ha spiegato la propria decisione e al contempo salutato dopo 13 anni quell’Italia diventata la sua seconda terra: “Tredici anni fa ho lasciato la Polonia da ragazzino inseguendo i miei sogni. Dopo 13 anni torno nel mio Paese con molta esperienza. Grazie al Cracovia per avermi accettato nella famiglia, io e la mia famiglia abbiamo trascorso il primo giorno in questo club e ci sentiamo a casa in questa città. Sono sicuro che vivremo tanti bei momenti insieme” ha scritto l’ex difensore del Toro.