Bagnaia prova il tutto per tutto | Per il campione italiano una corsa cotro il tempo
Passata la paura per la spaventosa caduta di Barcellona, l’iridato in carica della MotoGP ha pronta una nuova missione speciale.
Il passo tra “la grande speranza” dopo “la grande paura” può essere breve o lunghissimo a seconda delle situazioni e soprattutto dei punti di vista da cui la si guarda. Quel che è certo è che dal tardo pomeriggio di domenica Pecco Bagnaia, la sua famiglia e il suo entourage sono tornati a… vedere le cose da un unico punto di vista. Quello del sospiro di sollievo e, appunto, della speranza.
La giornata di domenica 3 settembre sarà ricordata per fortuna solo come la peggiore della vita sportiva, e forse non solo, per il campione del mondo in carica MotoGP, ma anche per tutte le persone che gli vogliono bene. Perché le conseguenze di quello spaventoso highside al via del GP di Catalogna al quale tutti gli appassionati hanno assistito dalla tv sarà difficile da cancellare dagli occhi e dalla memoria, tanto per la dinamica in sé, quanto per l’aver riportato alla mente scene drammatiche già viste e poi diventate tragiche.
Del resto il motorsport è così, infili il casco e vai a tutta, senza pensare a quello che può succedere in quei 30 minuti, o più del doppio se si parla di Formula 1. Senza pensare ai tuoi cari che trepidano al box sì perché ti vogliono vedere vincente, ma soprattutto perché ti rivogliono abbracciare incolume al termine della gara e non c’è niente da fare, in chi non ha mai corso in vita propria un pizzico di timore c’è sempre, anche se si è assistito dal vivo a centinaia di gare e si è visto da vicinissimo i propri “eroi” sfiorare l’asfalto col ginocchio in curva o magari anche cadere, rimbalzare e rialzarsi immediatamente.
Perché poi arriva quella volta in cui non ci si rialza subito e allora l’ansia sale subito da 0 a 100 e quando raggiunge il limite si trasforma in angoscia e poi in paura. Tutto questo il “clan” di Bagnaia non l’aveva ancora provato, e avrebbe fatto a meno di provarlo, prima che arrivasse una domenica di fine estate al Montmelò. Neppure il tempo di respirare di sollievo per il fatto che il proprio uomo fosse passato indenne dalla carambola innescata da Enea Bastianini ed ecco che il bizzarro mondo delle due ruote a motore presenta il conto più salato e imprevedibile, quello che bisogna pagare quando non si commette nessun errore, ma si è vittima del più inspiegabile dei disarcionamenti.
Dall’incubo alla speranza: Bagnaia pronto a tornare dopo la paura di Montmelò
Proprio lei, quella Desmosedici alla quale Pecco sa sussurrare come nessun altro, quella che grazie anche alla dolce guida del pilota torinese si appresta a diventare una delle moto più vincenti della storia della MotoGP, proprio la compagna più fedele tradisce all’improvviso e scaraventa a terra il suo cavaliere. Il resto passa in una frazione di secondo e per fortuna che è così, senza dare il tempo di pensarci: la caduta, l’impatto avvenuto con la KTM di Brad Binder e quelli miracolosamente evitati con le altre moto.
È stato da quel momento che gli istanti sono diventati sequenze di un tempo senza dimensione. Con Pecco a terra, sempre cosciente, ma dolorante, il box della Ducati è stato avvolto da un silenzio assordante in cui a parlare erano solo gli occhi, di tutti, dai manager ai meccanici fino a quelli della fidanzata di Pecco, Domizia, che a stento tratteneva le lacrime. Così, ora che è tutto passato, che gli esami strumentali effettuati e ripetuti hanno escluso la presenza di fratture, rilevando solo tanti lividi e contusioni, si scopre che il nemico che non ti aspetti si chiama calendario.
GP Misano, Bagnaia vuole esserci: i caschi speciali sono pronti
Sì, perché dopo una domenica così chi vuole bene a Pecco ne avrebbe passata volentieri una fianco a fianco con l’amico “miracolato”, che ha invece altri piani. Ovvero quello di correre il GP di casa, perché uno che delle due ruote ha fatto un lavoro oltre che una passione correre in Romagna vuol dire sempre farlo in casa, a prescindere che si sia nati a Torino. Il GP di Misano e della Riviera di Rimini è alle porte e il circuito intitolato a Marco Simoncelli aspetta Pecco, che di casa sta a Pesaro e che è ben consapevole del muro umano di affetto che troverebbe in pista.
La saggezza consiglierebbe prudenza e di aspettare l’inizio della campagna orientale, che il 24 settembre porterà la carovana MotoGP in India e in fondo anche la classifica lo consentirebbe, dal momento che al Montmelò le alleate più impreviste sono state le Aprilia, dominatrici del weekend e quindi in grado di togliere punti ai potenziali rivali di Bagnaia, Martin e Bezzecchi. Ma se l’ultimo GP europeo della stagione è quello che si aspetta per tutto l’anno e se si è abituati a dare del tu ai rischi e all’incoscienza non può essere qualche livido a fermarti. Il via libera definitivo è atteso per giovedì, quando i dottori della MotoGP dichiareranno ufficialmente o meno Pecco arruolabile per Misano. Tutto fa pensare al sì e in fondo tutti ci sperano: dai “concittadini” pesaresi fino a Roberto Marchionni, il designer fondatore della Star Line che ha pronti da tempo i caschi speciali pensati per Bagnaia a Misano. Le livree sono top secret. Ma probabilmente ancora per poco tempo…