Uno spiacevole episodio turba la serenità dell’ambiente rossonero dopo la vittoria di Roma: conseguenze imprevedibili.
Sarà una dolce sosta di campionato quella che potranno concedersi Stefano Pioli e i suoi giocatori. Dopo tre giornate il Milan è in testa a punteggio pieno appaiata all’Inter, avversaria in un derby in programma dopo la sosta che già promette spettacolo, lasciando immaginare un lungo testa a testa per la conquista dello scudetto, al quale ovviamente cercheranno di opporsi almeno Juventus e Napoli.
Dopo Bologna e Torino il Milan ha regolato con autorità anche la Roma, mettendo quindi a tacere i dubbi di chi aveva spiegato la partenza sprint dei rossoneri con un calendario agevole. Certo la squadra di Mourinho non era nella sua versione migliore, condizionata da numerose assenze e da una condizione atletica precaria, ma Leao e compagni hanno approcciato la partita con la personalità giusta, riuscendo a metterla rapidamente in discesa.
L’episodio del calcio di rigore, il terzo nelle ultime due partite a favore del Milan, è stato rocambolesco e pescato solo dal Var, ma dopo l’impeccabile trasformazione di Giroud i rossoneri hanno legittimato dominando di fatto la partita per un’ora grazie a quel gioco “europeo” che rappresenta la vera novità della nuova stagione per la squadra di Pioli, più ancora dei tanti acquisti arrivati dal mercato.
Fisicità a centrocampo con posizioni intercambiabili, attacco finalmente bilanciato, dal momento che oltre al solito Leao a sinistra, autore di un gol da centravanti sfruttando un’ingenuità di Celik, ora il Milan può regalarsi creatività e qualità pure a destra grazie a Cristian Pulisic, che all’Olimpico non è andato a segno, ma ha contribuito a “spaccare” il fronte della Roma da quella parte insieme a Ruben Loftus-Cheek.
Insomma, solo notizie positive per il Milan, sebbene Stefano Pioli al termine della partita abbia voluto insistere soprattutto su ciò che ancora deve essere migliorato. Inevitabile che non tutto sia perfetto in una squadra che ha sì cambiato solo tre giocatori nella formazione tipo rispetto all’anno scorso, ma che ha inserito in totale 10 volti nuovi e che, come detto, ha modificato almeno in parte la propria filosofia calcistica, sviluppando alcuni concetti che già facevano parte del credo di Pioli.
Eppure, qualche preoccupazione all’orizzonte si vede anche in casa rossonera e il riferimento è alla tenuta difensiva. Come già visto a Bologna questo Milan a trazione anteriore soffre se attaccato, vuoi perché si sta parlando di una squadra proiettata ad offendere più che a proteggersi, vuoi perché il reparto difensivo non dà le garanzie necessarie. Si pensi in particolare a Fikayo Tomori, già in difficoltà al Dall’Ara e fattosi ingenuamente espellere contro la Roma, esponendo la squadra a 30 minuti di sofferenza. Il centrale inglese salterà per squalifica il derby, sfida alla quale il Milan si avvicinerà con un altro motivo di tensione.
La Procura della FIGC ha infatti aperto un’inchiesta sui rossoneri a causa dei cori che sarebbero stati intonati da alcuni giocatori dopo la gara di Roma. I video, pubblicati poi sui canali social dai giocatori, permettono di udire in particolare una frase “incriminata”, Gobbo juventino”, con Rafa Leao “capopopolo”. “Stringimi forte e stammi più vicino. E chi non salta è uno gobbo juventino” le parole ascoltabili dal video che riecheggiano un celebre coro da stadio e intonate sulle note di “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri.
Insieme al portoghese particolarmente “scatenati” sono parsi Yacine Adli, Theo Hernandez e Samuel Chukwueze. Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, acquisiti i filmati, ha deciso di fare luce sull’episodio aprendo un’indagine che dovrà accertare l’eventuale violazione dei canoni di lealtà, probità e correttezza. I giocatori, e il club per responsabilità oggettiva, rischiano di incappare in una multa.