Solo pochi anni fa era protagonista nel Real che vinse la sua decima Champions League: ora è rimasto senza squadra, lontano dai riflettori
Quel Real Madrid è entrato nella storia e nell’immaginario di tutti i tifosi di calcio. Aveva tutto: estro, qualità, stelle assolute e il più grande gestore di talento che il calcio abbia mai avuto, Carlo Ancelotti.
La stagione si concluse con la ben nota vittoria sull’Atletico Madrid in finale di Champions League, che valse alle merengues il decimo trionfo in questa competizione, inseguito per 22 lunghi anni.
Quella squadra, oltre a poter contare su un tridente pesantissimo (che vantava gente del calibro di Cristiano Ronaldo, Karim Benzema e Gareth Bale), aveva nel suo roster anche validissimi ricambi giovani e funzionali, che nel tempo si sono rivelati molto utili alla causa madrilena.
Tra questi, Nacho Fernandez e Carvajal (prodotti dal vivaio R.M. Castilla) sono gli unici reduci attuali di quella squadra, insieme al Pallone d’Oro Modric, arrivato a Madrid nell’estate del 2012.
Due terzi del tridente pesante (CR7 e Benzema) si sono fatti convincere dal richiamo esotico dell’Arabia Saudita, mentre Gareth Bale ha appeso gli scarpini al chiodo. Insieme a lui Casillas, Coentrao, Khedira, Arbeloa e Xabi Alonso (divenuto nel frattempo allenatore del Bayer Leverkusen).
Varane e Casemiro sono volati a Manchester (sponda red devils), Di Maria ha fatto il giro d’Europa e finirà dove tutto è iniziato (al Benfica), mentre il protagonista di mille battaglie Sergio Ramos è alla ricerca di nuova sistemazione dopo due anni a Parigi non esattamente esaltanti.
In quel gruppo di campioni, c’era un’ala particolarmente rapida ed efficace che ha saputo ritagliarsi una parte importante nella favola della Decìma. Si tratta di Jesè Rodriguez, cresciuto anche lui nel Castilla e capace di mettere a referto 8 gol in 31 presenze in quella fortunata stagione.
Oggi, a distanza di 10 anni e 8 casacche cambiate, la carriera di Jesè si può dire che non abbia rispettato le aspettative che si erano create attorno a lui. Dopo il Real, il PSG e una serie di prestiti a Las Palmas, Stoke City, Betis e Sporting Lisbona, prima di approdare in Turchia (all’Ankaragücü) e poi ancora in Italia, alla Samp. Ora si ritrova svincolato e in attesa di una nuova avventura, con un pizzico di malinconia per quello che poteva essere e non è stato.