Nonostante l’ottimo inizio di stagione in casa rossonera si cerca ancora un centravanti: la prima scelta, però, sta per sfumare.
Sei gol fatti in due partite ed un’altra mezza dozzina di occasioni create, in particolare nel debutto casalingo contro il Torino. I primi passi in campionato del nuovo Milan fanno sognare i tifosi, ma soprattutto sembrano legittimare l’operato della rinnovata dirigenza che ha operato sul mercato dopo la fine dell’era Maldini-Massara.
Stefano Pioli sembra infatti avere tra le mani un “giocattolo” in grado di garantire reti, spettacolo e punti, oltre che un gioco decisamente più europeo anche rispetto a quello, a tratti divertente, che ha portato allo scudetto del 2022. A Bologna, come contro il Torino, si sono infatti visti lampi di grande calcio in velocità oltre a soluzioni tattiche differenti rispetto alle stagioni precedenti della gestione del tecnico emiliano.
Insomma, è ancora molto presto e arriveranno test più probanti, già dalle prossime giornate, ma, come è tradizione nel calcio, i primi risultati positivi stanno spazzando via il vento di nostalgia che a Milanello una parte della tifoseria avvertiva durante il primo giorno di raduno non vedendo più Paolo Maldini, ritenuto uno degli artefici del trionfo in campionato di due stagioni fa, tanto per la campagna acquisti condotta, quanto per la continua vicinanza alla squadra.
Con Ruben Loftus-Cheek che sembra poter assolvere le funzioni che furono di Sandro Tonali e Tijjani Reijnders vero e proprio tuttocampista in grado di spaziare dalla mediana all’attacco senza dare riferimenti agli avversari, resta da capire solo l’adattamento di Rade Krunic al ruolo di schermo davanti alla difesa, ma intanto l’attacco promette bene con un Cristian Pulisic già ispiratore e goleador, Olivier Giroud ispirato e Rafa Leao che sembra partito con il piede giusto, pur essendo ancora a secco di reti.
Eppure, il mercato del Milan non è ancora finito. Inserito in rosa Marco Pellegrino, ultimo innesto per la difesa, i dirigenti rossoneri continuano a guardare proprio all’attacco e al ruolo di vice Giroud. Per puntare a fare strada in tutte le competizioni serve un’alternativa all’altezza per il centravanti che a novembre compirà 37 anni. Noah Okafor può esserlo, ma con caratteristiche differenti, per questo il mirino del trio Moncada-D’Ottavio-Furlani è rivolto su un numero 9 di ruolo.
Per età e potenzialità non ancora espresse, infatti, l’obiettivo numero uno è, sarebbe, Hugo Ekitike. Il franco-camerunese del PSG rischia di trovare poco spazio alla corte di Luis Enrique, chiuso da Gonçalo Ramos e da un altro centravanti che potrebbe arrivare nelle ultime ore di mercato, eppure la trattativa tra Paris e Milan non riesce a decollare. In Francia infatti non vogliono prendere in considerazione l’ipotesi del prestito con diritto di riscatto, puntando alla certezza di incassare, anche al termine della prossima stagione, attraverso l’obbligo.
A Milano però la pensano diversamente, preferendo rimandare ogni valutazione su un eventuale investimento al termine della prossima stagione. Troppe le variabili in ballo, dallo spazio che Ekitike potrebbe trovare all’adattamento in Italia di un giocatore giovane, ma che ha deluso al primo anno in una big, lo scorso passato appunto al PSG, che lo aveva acquistato per 30 milioni dallo Stade de Reims.
Il giocatore, dal canto proprio, non sta facendo pressioni particolari per lasciare la Capitale. Il PSG è pronto a tenere in rosa Ekitike qualora non arrivasse un altro attaccante, proprio come il Milan è pronto a fare con Lorenzo Colombo, ma alla fine la cessione sembra l’ipotesi più probabile. Le pretendenti, infatti, non mancano, dall’Eintracht Francoforte al West Ham, tutte pronte ad investire sul giocatore. I tedeschi sono avvantaggiati dalla possibilità dello scambio con Kolo Muani, i londinesi, freschi dell’ingaggio di Mohammed Kudus dall’Ajax, sognano di chiudere col botto una campagna acquisti faraonica.