Il mercato non ha portato novità nella difesa rossonera: un top club europeo ha messo nel mirino proprio un un big della retroguardia.
Il primo mercato del “dopo Maldini” in casa Milan è stato caratterizzato da una chiara impronta europea, o comunque internazionale, e il riferimento non è soltanto al discusso uso degli algoritmi per individuare i giocatori migliori per rinforzare un organico che all’atto pratico è stato stravolto in quasi tutti i reparti.
Già, quasi, perché la squadra capitanata dal capo scouting Geoffrey Moncada, che ha avuto confronti serrati e quotidiani con Stefano Pioli al fine di orientarsi sui profili ideali, senza però mai trascurare il ruolo centrale dell’amministratore delegato Giorgio Furlani, chiamato a gestire il budget messo a disposizione dalla Red Bird di Gerry Cardinale, ha stravolto il centrocampo e arricchito l’attacco sul piano numerico e della qualità, non andando però a toccare la difesa.
Un punto di vista appunto internazionale, dal momento che l’obiettivo del nuovo Milan è vincere, ma anche creare valore e patrimonializzare la rosa e si sa che i giocatori più facili da rivendere, possibilmente dopo essere diventati plusvalenze, sono quelli che agiscono dalla propria metà campo in avanti, ovvero quelli capaci di costruire occasioni da rete oltre che di realizzarle in prima persona.
Tutto questo non vuole ovviamente sottintendere che la fase difensiva non sia importante e a confermarlo è stato l’acquisto di Marco Pellegrino, promettente difensore italo-argentino classe 2002 arrivato dal Platense e destinato a crescere all’ombra del trio di centrali titolari ai quali Pioli si affiderà durante la stagione, formato dall’ormai veterano Fikayo Tomori, da Malick Thiaw e dalla “chioccia” Simon Kjaer. Nella speranza che il rendimento dell’inglese torni in linea con quello dell’anno dello scudetto, le fortune del Milan dipenderanno anche dalla crescita di Thiaw, al primo anno da titolare fisso dopo essersi via via imposto nella seconda metà della scorsa annata.
In realtà nella rosa del Milan ci sarebbe un altro difensore come Pierre Kalulu, che centrale lo è diventato proprio durante il campionato coronato dalla conquista dello scudetto imponendosi come titolare a suon di ottime prestazioni dopo il grave infortunio al ginocchio subito dallo stesso Kjaer. L’ex under 21 francese nasce però in realtà come esterno di destra, ruolo nel quale Pioli lo ha usato nella prima stagione disputata dal classe 2000 al Milan, che pescò Pierre direttamente dalla seconda squadra del Lione.
Proprio come Tomori, tuttavia, Kalulu è andato incontro ad un vistoso calo di rendimento durante la scorsa stagione fino a perdere via via il posto da titolare in mezzo proprio a favore di Thiaw, tornando a essere schierato a destra durante l’assenza di Calabria. Ora che il capitano del Milan si è ripreso la titolarità in fascia il francese sembra essere scivolato al ruolo di riserva, al punto che società e allenatore non lo considerano incedibile. Nelle ultime ore per Kalulu si è fatto avanti un top club europeo, del quale il Milan sembra disposto ad ascoltare le proposte.
Si tratta del Bayern Monaco, a caccia di un difensore di piede destro che sostituisca Benjamin Pavard. Il francese campione del mondo 2018 ritiene infatti chiusa la propria esperienza in Germania e smania di trasferirsi all’Inter, che lo ha individuato come il giocatore ideale per completare la propria difesa. Le parti sono già d’accordo e pure i club hanno raggiunto un’intesa, ma prima del via libera definitivo a Jürgen Klopp serve appunto un sostituto.
Dopo un rapido giro di orizzonti in Baviera si sono convinti che Kalulu possa essere l’elemento ideale per prendere il posto del connazionale. Vuoi per la giovane età, vuoi per caratteristiche molto simili, potendo ricoprire i ruoli di esterno destro o centrale di una difesa a quattro, ma anche di “braccetto” di una linea a tre, Kalulu ha tutto per il gioco del Bayern, che potrebbe presto recapitare un’offerta al Milan. A quel punto spetterebbe a Pioli e ai dirigenti capire cosa fare: Pierre è ad oggi un rincalzo già rodato per la difesa e parte davanti a Pellegrino. Una sua cessione, benché ben pagata, aprirebbe un vuoto in organico a pochi giorni dalla fine del mercato. E sarebbe un favore indiretto all’Inter…