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Addio al calcio: a soli 32 anni vicinissimo al ritiro | Lacrime per il campione

Una vista dall’esterno del Santiago Bernabeu – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.it

Uno dei giocatori più forti degli ultimi 20 anni, tormentato dagli infortuni, sta seriamente pensando al ritiro: calcio sotto shock.

C’era una volta la generazione d’oro del calcio belga. Meno di 10 anni fa, era il Mondiale 2014, i Diavoli Rossi tornarono ad affacciarsi a un grande torneo per nazionali con le carte in regola per fare strada, grazie al talento di un gruppo di ragazzi che, tutti insieme, da quelle parti non si erano mai visti.

Perché se già a cavallo tra fine anni ’70 e metà ’80 l’era dei Pfaff, degli Scifo e dei Ceulemans produsse qualche buona figura tra Europei (2° posto nel 1980) e Mondiali (4° nel 1986), gli esperti di calcio internazionale erano pronti a scommettere che gli anni 2000 sarebbero stati quelli della prima medaglia del Belgio in un grande torneo.

Alla fine le previsioni sono state rispettate, perché a Russia 2018 il terzo posto è arrivato grazie al successo nella “finalina” sull’Inghilterra, arrivato a lenire, almeno in parte, la delusione per il ko in semifinale contro i cugini francesi. Quanto successo prima, però, il flop a Brasile 2014 e all’Europeo 2016 in Francia, e soprattutto dopo, con le delusioni all’Europeo 2020 e al Mondiale in Qatar, hanno sancito una grande delusione per la stessa generazione d’oro e per tutti gli addetti ai lavori belgi, perché in sostanza la nazionale più forte della storia del piccolo paese non è neppure mai andata vicino a vincere qualcosa.

Ora, però, per la serie al peggio non c’è mai fine, ecco l’ennesima applicazione della Legge di Murphy. Perché dopo essere stati etichettati come perdenti di successo, i fuoriclasse belgi hanno a che fare con altri problemi. Kevin De Bruyne si è gravemente infortunato all’alba della stagione e non potrà giocare con il suo Manchester City fino a gennaio, mentre Romel Lukaku è alle prese con un giallo di non facile soluzione legato alla propria prossima destinazione e sembra avere perso buona parte dei propri estimatori.

Belgio, la Generazione di Fenomeni è un ricordo: il declino di Eden Hazard

L’elenco potrebbe continuare con giocatori come Youri Tielemans, ancora giovane, essendo classe ’97, ma la cui carriera non sta mantenendo le premesse dei primi anni, per non parlare di chi, come Dries Mertens, si avvia a un declino, se non malinconico, quantomeno lontano dai riflettori, con quell’approdo al Galatasaray proprio pochi mesi prima che il suo Napoli diventasse campione d’Italia. Chi sta peggio di tutti, però, è colui che per un breve periodo ha fatto credere di essere il più forte della compagnia.

A 32 anni, infatti, la carriera di Eden Hazard è arrivata a un punto di svolta. Ma anche di potenziale non ritorno. Il fuoriclasse de La Louviere, lo stesso paese di nascita proprio di Vincenzo Scifo, si trova infatti senza squadra a pochi giorni dalla fine del mercato estivo dopo la rescissione con il Real Madrid ufficializzata a inizio giugno. Insomma, peggio rispetto allo stesso Lukaku, che un contratto quantomeno ce l’ha, seppur con una squadra, il Chelsea, che sembra avere poco interesse a tenerlo tra le proprie fila. Già, il Chelsea, la squadra che ha fatto grande Hazard, che con i Blues tra il 2012 e il 2019 ha vinto sei titoli, tra i quali due edizioni della Premier League e altrettante dell’Europa League. Una carriera luminosa sembrava attendere Eden, il cui nome di battesimo si sarebbe poi dimostrato tuttavia ben poco… omen. Altro che Paradiso: Hazard sembrò averlo toccato proprio nell’estate 2019 con il trasferimento al Real Madrid per 100 milioni, che si rivelò invece il primo passo verso il baratro.

Carriera in bilico per Eden Hazard – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.it

Eden Hazard, spunta l’ipotesi dell’addio al calcio

In quattro anni al Bernabeu Hazard ha sì vinto 8 titoli, ma da comparsa e giocando di fatto la metà delle partite disputate nei tre anni precedenti al Chelsea, solo considerando la Premier: 50 contro 107. Colpa dei tanti infortuni che hanno fatto perdere via via quota al giocatore nelle gerarchie dei vari allenatori succedutisi a Madrid, compreso Carlo Ancelotti. Così, dopo gli appena sei spezzoni di campionato giocati nella scorsa stagione, ecco la rescissione, decisa di comune accordo. Una mossa doverosa che ha favorito il Real, alleggerendolo di un ingaggio pesante, e che avrebbe dovuto agevolare anche Eden nella caccia a un nuovo contratto. Niente di tutto questo, se è vero che di offerte non ne sono di fatto arrivate e che il giocatore sarebbe pronto a valutare anche l’ipotesi dell’addio al calcio, come riportato da As.

A 32 anni, compiuti lo scorso gennaio, Hazard non sarebbe certo il primo campione ad arrendersi presto agli infortuni, ma la notizia avrebbe comunque del clamoroso, oltre che del malinconico. Qualche no comunque Eden l’ha pronunciato, dal momento che l’Inter Miami aveva fatto un sondaggio per fare una coppia da sogno con Leo Messi e che neppure il ritorno in patria al Molenbeek, la squadra dove gioca il fratello minore, Kylian, il meno famoso della famiglia che comprende anche Thorgan, in forza al Borussia Dortmund, ha scaldato il cuore di Eden. Peraltro Hazard avrebbe deciso con la famiglia di restare a vivere a Madrid. Un chiaro segnale di come il ragazzo abbia iniziato a pensare al dopo-calcio…