Giorni decisivi per il centravanti belga, le cui possibilità di tornare a giocare in Serie A sono legate a un solo scenario di mercato.
Appeso a un filo. Anche regolamentare. Un mese e mezzo dopo il clamoroso voltafaccia nei confronti dell’Inter il destino calcistico di Romelu Lukaku per la stagione 2023-’24 resta pericolosamente in bilico quando alla fine della sessione estiva di calciomercato mancano pochi giorni.
Il centravanti belga, il cui cartellino è di proprietà del Chelsea, ha vissuto l’ennesima estate rocambolesca della propria carriera. Quantomeno la seconda negli ultimi tre anni: se infatti nel 2022 il suo ritorno all’Inter in prestito dai Blues si definì entro la fine di giugno per motivi strettamente regolamentari, legati alla necessità dei nerazzurri di inserire l’operazione del prestito nel bilancio da chiudere appunto entro il 30 giugno, due anni fa di questi tempi il suo ritorno in Inghilterra prese forma proprio nel finale del mercato.
Sembra passato un secolo, o forse no, da quando Big Rom, dopo aver giurato amore all’Inter, accettò di tornare a Stamford Bridge per indossare “la maglia della propria squadra del cuore” e riscattare così la prima esperienza negativa con il Chelsea. Invece arrivò un flop bis al quale seguì il ritorno in nerazzurro con tanto di pentimento pubblico, dopo la famosa intervista in cui, per farsi perdonare dai tifosi dell’Inter, Lukaku si disse sicuro di rifiutare eventuali corteggiamenti delle rivali Juventus e Milan.
Mai dire mai nel calcio, dal momento che tutti sanno cosa è successo nell’estate 2023. L’interesse proprio della Juventus nel pieno dei negoziati Inter-Chelsea per il riscatto del cartellino di Lukaku ha chiuso bruscamente la storia di Romelu in nerazzurro. Il problema è che oltre 40 giorni dopo il tradimento il belga è ancora un esubero al Chelsea e che l’avvicinarsi della scadenza della fine del mercato estivo rappresenta una minaccia per tutti.
Per il club di Todd Boehly, che vuole disfarsi di un “asset” non produttivo e per il giocatore stesso, che peraltro, a prescindere da quale sarà la sua eventuale destinazione, rischierà di pagare a caro prezzo sul piano fisico un’estate vissuta di fatto senza una preparazione vera e propria essendosi potuto allenare solo a parte insieme agli altri esuberi dei Blues.
Gli scenari possibili sembrano essere tre, con un quarto sullo sfondo, ma poco probabile: l’approdo in extremis in Arabia Saudita, dove però Lukaku ha già detto di non voler andare a giocare, la cessione ad un top club della Premier a caccia di un centravanti, e tutti gli indizi portano al Tottenham, il ritorno in Italia, soluzione preferita dal giocatore, o la clamorosa permanenza al Chelsea. Quest’ultimo è uno scenario che può prendere forma dopo la decisione del tecnico dei Blues Mauricio Pochettino di parlare con Lukaku per capire la disponibilità del giocatore di provare a rilanciarsi a Stamford Bridge.
Del resto a complicare la situazione, come detto, c’è anche il regolamento. Il Chelsea ha infatti già definito 6 prestiti a livello internazionale, tra i quali quello di Hachim Ziyech al Galatasaray e di Kepa Arrizabalaga al Real Madrid per tamponare l’infortunio dell’ex Thibaut Courtois. Il tetto massimo è di 7, pertanto a Londra non si può più sbagliare una mossa. Cedere un altro giocatore in prestito vorrebbe dire essere costretti a vendere Lukaku solo a titolo definitivo o a tenerselo per un’altra stagione.
Insomma, un bel ginepraio, anche perché la volontà di Big Rom è quella di giocare nuovamente in Serie A. I club in lizza sono due, Juventus e Roma. I giallorossi potrebbero fiondarsi sul belga nelle ultime ore di mercato, ma l’affare sarebbe possibile solo in prestito vista la delicata situazione delle casse del club capitolino. Quanto ai bianconeri, l’ipotesi dello scambio con Dusan Vlahovic sta perdendo sempre più quota perché le società non trovano l’accordo sul conguaglio a favore della Juventus. A Torino non sembrano d’altro canto prendere in considerazione l’ipotesi prestito, perché implicherebbe di cedere Vlahovic con la stessa formula e impedirebbe di fruire del Decreto Crescita per il pagamento dell’elevato ingaggio di Big Rom