L’ambiente bianconero sprofonda nella delusione dopo l’ultimo verdetto: il sogno dei tifosi è spezzato per sempre.
La stagione 2023-’24 della Juventus è iniziata nel migliore dei modi. Almeno sul campo. Alle buone indicazioni in termini di gioco che erano emerse dalle amichevoli pre-campionato è infatti seguita la convincente prestazione al debutto in Serie A contro l’Udinese.
Sul campo dei friulani si è vista, almeno nel primo tempo, una squadra aggressiva e propositiva, molto diversa quindi rispetto a quella fin troppo utilitaristica che nella scorsa stagione aveva deluso in Champions League e chiuso il campionato al terzo posto, salvo poi venire retrocessa al settimo per la penalizzazione di 10 punti inflitta per il “caso plusvalenze”.
Una sentenza alla quale si è aggiunta quella dell’Uefa, che ha escluso i bianconeri dalla prossima Conference League per il mancato rispetto del settlement agreeement in tema di fair play finanziario. Nell’annata appena iniziata, quindi, la Juventus non parteciperà alle coppe europee, evento che non si registrava dal 2011-’12, anno nel quale, con Antonio Conte in panchina, prese il via l’epopea dei nove scudetti consecutivi vinti dai bianconeri.
Anche grazie a questo ricorso storico, oltre che alla buona prova di Udine, i tifosi bianconeri stanno vivendo una coda d’estate all’insegna dell’ottimismo, nonostante una sessione di calciomercato finora all’insegna dell’austerity, con un solo volto nuovo, Timothy Weah, al quale va aggiunto il ritorno di Andrea Cambiaso dal prestito al Bologna, il riscatto di Milik e di fatto il riacquisto di Adrien Rabiot che, a scadenza di contratto, ha rinnovato con la Juve per un’altra stagione.
Insomma, nonostante Max Allegri non perda occasione per sottolineare come non partecipare alle Coppe non sia un vantaggio, il popolo bianconero ha incassato senza particolare delusione l’esclusione dalla Conference e chiede ai propri beniamini di tornare a riempire la bacheca vincendo almeno un titolo tra campionato e Coppa Italia, dopo due anni di digiuno che hanno fatto seguito a 10 stagioni con almeno un trofeo vinto.
Certo, per tornare all’epoca aurea in cui la Juventus dettava legge in Italia ed era una presenza quasi fissa nella fase decisiva della Champions League servirà tempo. Meno, però, almeno nelle speranze dei tifosi bianconeri, di quanto è stato impiegato dai vari organi di giustizia amministrativa e sportiva per porre fine ai ricorsi di Calciopoli. In tal senso la giornata di lunedì 21 agosto sembra destinata a entrare nella storia del calcio italiano, per la delusione proprio dei tifosi della Juve.
In tale data, infatti, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso depositato dalla Juventus nel 2022 contro Figc, Inter e Coni in merito all’assegnazione al club nerazzurro dello scudetto della stagione 2005-‘06. La richiesta dei legali della Juve era quella di riformare la sentenza del Tar del Lazio dell’ottobre scorso. Nella sentenza di rigetto i giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato hanno sottolineano la propria non competenza sul tema. “La controversia – si legge – (…) è chiaramente incentrata su questioni sottratte alla giurisdizione statale e riservate (quantomeno per la tutela di annullamento) agli organi di giustizia sportiva”.
Il no del Consiglio di Stato pone quindi fine ad una querelle lunga 12 anni. Era infatti il luglio 2011 quando la delibera del Consiglio federale aveva respinto l’istanza di revoca del provvedimento risalente al luglio 2006 quando l’allora commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, dopo il parere positivo di una commissione di saggi istituita ad hoc, decise di assegnare all’Inter lo scudetto revocato alla Juventus per i fatti di Calciopoli dopo che le sentenze sportive avevano sancito la retrocessione dei bianconeri all’ultimo posto, con conseguente retrocessione in Serie B, e la penalizzazione di 30 punti del Milan, secondo sul campo. Tutti i ricorsi presentati dai legali della Juventus contro quella decisione sono stati respinti. Dopo che il Tnas si dichiarò incompetente a intervenire, nel 2019 fu il Collegio di Garanzia a dichiarare inammissibile il ricorso della Juventus, stesso parere arrivato il 29 ottobre 2022 dal Tar del Lazio. Ora l’iter è ufficialmente concluso. Si chiudono quindi così, almeno sul piano dell’albo d’oro del calcio italiano, tre lustri e mezzo di polemiche e veleni.