I bianconeri hanno iniziato il campionato con il botto, vincendo e convincendo contro l’Udinese. Eppure i malumori non mancano…
Tra le squadre sorpresa della prima giornata di Serie A può essere inserita a buon titolo la Juventus. Certo, vedere i bianconeri vincere largamente in trasferta non può essere considerata una novità assoluta né un risultato completamente inaspettato, ma anche alcune statistiche suffragano il fatto che il 3-0 di Udine non era esattamente un risultato scontato.
La squadra di Allegri ha di fatto archiviato la pratica già nel primo tempo, sbloccando la gara con Federico Chiesa dopo meno di due minuti, allungando con il rigore di Vlahovic a metà frazione per poi chiudere i conti con il colpo di testa di Rabiot in pieno recupero, seppur favorito da un’uscita a vuoto del portiere friulano Marco Silvestri. Una prova di forza e di personalità che non era facile immaginare da un gruppo reduce da una stagione particolarmente difficile.
Detto che le disattenzioni della difesa dell’Udinese, in uscita come a reparto schierato, hanno sicuramente agevolato il compito di una Juventus alla quale è bastato far “pesare” la maggiore qualità dei propri interpreti in ogni reparto, era da ben 22 anni che i torinesi non segnavano tre gol già nel primo tempo alla prima di campionato. L’ultima volta accadde nel 4-0 al Venezia che aprì la stagione 2001-’02, quella finita “in gloria” con lo scudetto vinto il 5 maggio proprio a Udine grazie al ko dell’Inter contro la Lazio.
Così se quello di Chiesa è stato il primo gol segnato dalla Juve entro i primi due minuti di gioco alla prima di campionato addirittura dal 1981 (Roberto Bettega contro il Cesena), di contro va segnalato un secondo tempo nel quale la Juventus, complice il largo vantaggio, ha lasciato completamente l’iniziativa agli avversari, permettendo all’Udinese di concludere verso la porta di Szczesny per ben 18 volte, seppur con uno scarso indice di pericolosità.
Insomma, si è vista una Juve dai due volti? In parte sì, ma va ricordato che si trattava della prima giornata, con le incognite del caso anche a livello atletico, per di più disputata in una serata bollente. Cedere qualcosa sul piano fisico e mentale dopo un primo tempo così dominato può quindi essere comprensibile, sebbene al termine della partita Allegri abbia sottolineato la necessità di migliorare in fretta la tenuta sui 90 minuti anche se non soprattutto sul piano della concentrazione.
Resta però il fatto che i primi 45 minuti della Juventus sono stati di alto profilo non solo sul piano delle giocate, ma soprattutto su quello del gioco e dell’intensità. Un fatto non proprio inedito, da qui il concetto di “sorpresa” espresso in precedenza, dal momento che per larghi tratti delle prime due annate dell’Allegri bis si era vista una Juve piuttosto passiva e poco dedita al pressing una volta sbloccato il risultato e lenta nella manovra in partite tatticamente bloccate. All’Udinese Arena si è visto un film completamente diverso: pressing alto, immediata ricerca del recupero di palla e giocate in velocità hanno fatto spellare le mani ai tifosi allo stadio e davanti alla tv, ma hanno anche fatto felice chi era in campo. Come lo stesso Chiesa, che al termine della gara ha pronunciato parole molto significative. Ma anche sibilline.
“Dobbiamo giocare sempre così, andare a prendere alti gli avversari, non possiamo chiuderci sempre dietro – le parole dell’esterno della nazionale a DAZN – Questo è il calcio moderno, Quest’anno nostro obiettivo è arrivare in Champions poi vedremo”. In molti ci hanno letto una frecciata al “vecchio” Allegri, dal momento che più di una volta il tecnico livornese ha sottolineato pubblicamente l’importanza del risultato a scapito della qualità del gioco, filosofeggiando sulle presunte differenze tra calcio “antico” e moderno” per ricondurre il tutto solo alla conquista dei tre punti.
Non è un caso, allora, che le parole di Chiesa abbiano scatenato un dibattito sui social. Molti internauti hanno letto nelle parole di Chiesa un attacco neppure troppo velato ad Allegri, o almeno alla versione “precedente” del tecnico bianconero. “Ha esonerato Allegri praticamente” si legge in particolare in un commento su X. Ad avvalorare l’ipotesi il fatto che Chiesa si sia poi soffermato sull’importanza dell’ingresso nello staff tecnico di Francesco Magnanelli, ex capitano del Sassuolo: “Con l’arrivo di Magnanelli stiamo provando nuove tattiche” ha chiosato il figlio d’arte, prima di affermare di essere a proprio agio come seconda punta. Concetto rafforzato dallo stesso Allegri: “Federico è sprecato da esterno, ha nelle gambe 14-16 gol all’anno”. Almeno qui sembrano essere d’accordo..