
Motogp Official Test, finalmente.
13- febbario 2023 -. Si sono conclusi ieri sulla pista di Sepang i primi test ufficiali del 2023. Dopo la lunga pausa invernale, i piloti chiamati a contendersi il titolo mondiale della motogp sono finalmente risaliti in moto e, soprattutto, hanno offerto al grande pubblico di appassionati le prime indicazioni su cui basare le lunghe chiacchierate al bar. Certo, avranno anche discusso delle migliorie da apportare alla moto con i tecnici e gli ingegneri dei rispettivi team, ma quello che oggi più conta è che ci sono dei dati a supporto delle certezze e degli interrogativi che accompagnano il tifoso sino al primo appuntamento del calendario, domenica 26 marzo a Portimao.
Chi si chiedeva se le Ducati continuassero a volare è stato subito accontentato. Le rosse di Borgo Panigale, ed, in verità, anche quelle colorate diversamente, vanno sempre come dei missili. Vanno talmente bene che il figlio lento di Julia Marquez ha chiuso i test davanti a quello pluricampione di oltre tre decimi. Persino con una certa scioltezza. È stato l’alfiere del team Mooney VR46, Luca Marini a chiudere la tre giorni di Sepang in cima alla lista dei tempi, relegando al secondo posto il campione del mondo in carica Francesco Bagnaia per appena 8 centesimi. Un risultato simbolico per un distacco irrisorio, che, tuttavia ha il pregio di assegnare a Marini il trofeo del pilota più veloce nei test invernali, visto che era stato anche il più veloce a Valencia lo scorso novembre.
Ma corrono veloci, molto veloci anche le Aprilia factory di Maverick Viñales e di Aleix Espargaró, consegnando così ai tifosi italiani la soddisfazione di vedere nove moto italiane ai primi nove posti di una ipotetica griglia di partenza. Per giunta distribuite in un ventaglio di appena mezzo secondo.
Il primo pilota di una moto non italiana è Marc Marquez, che porta la sua Honda al decimo posto a quasi 8 decimi da Marini. Ancora una volta il giudizio sulla Honda finisce per rimanere sospeso. A prima vista il prototipo dall’ala dorata sembra ancora lontano dalla concorrenza. Il distacco ha, tuttavia, ben poco valore durante i test, peraltro svoltisi in condizioni meteorologiche instabili. Certo, la velocità non manca. Bagnaia, Vinales e Aleix Espargaro, in fondo al rettilineo del traguardo, hanno registrato a pari merito la velocità più elevata dei test a 337.5 km/h. Ma subito dietro c’erano Martin e Marc Marquez registrati a 336.4 km/h! Di sicuro la forma fisica del pluricampione di Cervera è tornata ottimale e il suo manico vale molto di più dell’unico decimo che lo separa dal nuovo compagno di squadra, Joan Mir. Può darsi che Marquez si stia nascondendo per infliggere un colpo più duro agli avversari quando sarà il momento opportuno. Del resto, ha imparato dal migliore, quel Vale46 di antica memoria, a gestire i rapporti con i media e a mettere pressione psicologica agli avversari.
Le prestazioni della Yamaha sono apparse invero altalenanti e i riscontri cronometrici abbastanza insoddisfacenti. Quartararo e Morbidelli hanno provato a lungo la nuova aerodinamica proposta dagli ingegneri della casa di Iwata. Le velocità di punta non sono molto lontane, ma il secondo pieno sul giro che separa il campione francese dalla vetta non dovrebbe lasciare troppo tranquilli.