Questione di manico  –  Rubrica di Luca Mencacci

Shakedown a Sepang  –  7 febbraio 2023 L’inverno non si è ancora concluso, ma l’appassionato di moto può tornare a sorridere. Nei primi tre giorni dei questa settimana a Sepang, le motogp hanno ricominciato a far sentire il loro inconfondibile sound.

Certo, in pista c’erano solo i collaudatori e i rookie, i piloti che approcciano per la prima volta la classe regina. Gli stessi prototipi erano ancora molto lontani dalla loro versione definitiva. Ma la pausa era stata invero lunga e, da sempre il miglior condimento della pietanza è la fame.

Così, quando da domenica 5 febbraio hanno incominciato a scendere in pista Michele Pirro per la Ducati, Cal Crutchlow per la Yamaha, Lorenzo Savadori su Aprilia Augusto, Jonas Folger su Ktm e Stefan Bradl su Honda, solo per fare i primi nomi che ci vengono in mente, il contagiri dell’entusiasmo è salito velocemente verso la zona rossa.

Il caldo sul circuito, con punte massime di quasi 40 gradi, ed un temporale nel primo pomeriggio hanno accorciato la prima giornata di test, nella quale Cal Crutchlow in sella ad una prima versione della nuova YZR-M1 ha segnato il riscontro più veloce in 2’01″146.

Nel secondo giorno di test, l’asfalto è stato quasi sempre bagnato dalla pioggia e solo a fine pomeriggio si è potuto mettere le slick e spingere in modo appena significativo. Del resto, la pista ha fatto molta fatica ad asciugarsi. Ancora una volta a dettare il ritmo sono stati il britannico e la sua Yamaha con un poco significativo 2’02″079. Anche se, voci incontrollate nel paddock riferiscono di un Dani Pedrosa che sarebbe stato costantemente il più veloce in pista in entrambe le giornate. Ma lo spagnolo della Ktm gira inspiegabilmente senza trasponder e i suoi riferimenti sono avvolti nella misteriosa pretattica posta in essere dalla casa austriaca.

Il terzo giorno finalmente si gira in condizioni meteo ottimali e la Ducati con Michele Pirro segna il miglior riscontro cronometrico di tutte e tre le giornate di test, scendendo sino ad un promettente 1’59″803.

Buona la prova anche dell’unico rookie della stagione, e quindi unico pilota titolare della MotoGP 2023 presente in pista. Augusto Fernandez ha, infatti, girato sul filo dei due secondi in sella alla GasGas, in pratica la Ktm del team satellite Tech3

I tempi chiaramente hanno poco valore. Poco importa che sullo stesso circuito, nel gran premio del 2022, Jorge Martin in sella alla Ducati sia riuscito a centrare la pole position con il tempo pazzesco di 1’57″790. Le indicazioni offerte dallo shakedown si rivolgono principalmente agli addetti ai lavori. I collaudatori scendono in pista per testare i prototipi, verificare le novità tecniche introdotte, fornire i primi feedback agli ingegneri e limare i problemi che inficerebbero le prove dei piloti ufficiali.

Questi scenderanno in pista, tra pochi giorni, sulla stessa pista dal 10 al 12 febbraio. E quelli saranno i riferimenti che incominceranno a solleticare l’immaginazione dei tifosi.