
Sburoni si nasce, campioni si diventa – 3 aprile 2023
Occorre subito recitare un mea culpa. All’indomani della prova inaugurale di Portimao, non avevamo dato troppo spazio alla prestazione di Marco Bezzecchi. In Portogallo, il pilota del team Mooney VR46 aveva conquistato un fantastico terzo posto nel Gran Premio domenicale, riscattando alla grande la caduta del giorno prima nella Sprint.
Anche un giornalista dovrebbe essere onesto una volta tanto e ammettere di aver considerato quel podio in gran parte frutto dello sciagurato affaire Marquez.
Ora si potrà anche evocare che in Argentina non si é riusciti a provare nelle stesse condizioni meteo per più di un quarto d’ora, che forse una moto in versione 2022 è più semplice da sistemare perché in parte già ben conosciuta dai tecnici, ma sarebbe ingeneroso ai limiti della disonestà intellettuale.
Se, dopo essere partiti in mezzo a quel branco di pazzi indisciplinati che oggi si schierano sulla griglia di partenza, si arriva terzi nella Sprint sull’umido e si maramaldeggia nel GP tra le pozzanghere, anche il più diffidente dei cronisti deve ammettere che questo tormentato inizio di mondiale potrebbe aver indicato un nuovo protagonista.
Non che Bezzecchi fosse proprio uno sconosciuto, visto che lo scorso anno si era già fregiato del titolo di Rookye of the year ed era salito sul podio ad Assen. Ma il giovane romagnolo Domenica ha dimostrato proprio di possedere quella “ignoranza nel polso” di cui é fiero il comico Giuseppe Giacobazzi.
Pronti, via, tutti a fare a sportellate in mezzo a nuvoloni d’acqua e lui se ne va via, sereno e tranquillo, praticante quasi mezzo secondo al giro su fino in cima al campionato.
Accanto al Bez non possiamo non citare il ritorno di Morbidelli. Troppo a lungo, il Morbido è stato bistrattato da cronisti e addetti ai lavori, oscurato da un grande Quartararo, afflitto da problemi fisici e abbandonato da quella Yamaha che non voleva saperne di andare come voleva lui. Il pilota italo-brasiliano ha vissuto in Argentina il miglior fine settimana da due anni a questa parte. Nessuno sa bene cosa sia successo a livello tecnico, ma Morbidelli ha guidato veramente bene e i due quarti posti sono una grande iniezione di fiducia che va tesaurizzata per tornare a crescere e sperare nel podio.
Per quello che vale il Morbido é andato a dormire con un paio di punti in più in classifica del suo compagno di squadra, che in settimana aveva lasciato trasparire un certo nervosismo nei suoi confronti. «Siamo ancora troppo lontani per quanto riguarda la velocità – aveva spiegato il francese a Motorsport dopo i deludenti risultati in Portogallo – e fare un sorpasso è impossibile, quindi dovremo trovare una soluzione su come usare la nostra moto. Al momento non ne abbiamo, anche perché il mio compagno di squadra non è qui per fare davvero il lavoro». Quartararo lamentava di non avere punti di riferimento visto la mancanza di squadre satelliti della Yamaha e le deludenti prestazioni di Morbidelli. Ora il campione transalpino, cui va comunque tutta la nostra simpatia, avrà qualcosa in più su cui riflettere.
Da ultimo due parole su Pecco Bagnaia. Due parole di ringraziamento per non aver iniziato ad uccidere il campionato anzi tempo. Per non aver voluto fare il Bautista della situazione, che ha dominato anche i test della SBK svoltisi a Montmelo proprio questo pomeriggio. Per averci fatto imprecare proprio la Domenica della Palme ricordandoci quanto siano umani e peccatori gli appassionati della velocità su due ruote. Grazie Pecco, ma non lo fare più.